Canali Minisiti ECM

In Germania stop alla seconda dose del vaccino AstraZeneca

Farmaci Redazione DottNet | 02/04/2021 21:05

Il provvedimento riguarda gli under 60 che avranno come richiamo il siero Biontech-Pfizer o Moderna. L'immunologo Remuzzi: non è un'ipotesi irragionevole

La Commissione vaccinale permanente tedesca (Stiko) consiglia alle persone sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca di farsi inoculare per la seconda dose un vaccino diverso. E’ quanto si legge in una «bozza di decisione» presentata giovedì sera tardi dall’autorità vaccinale tedesca. In particolare la Stiko consiglia che per la seconda dose sia utilizzato un vaccino con mRNA. Al momento in Germania gli unici altri vaccini disponibili che usano la tecnologia RNA messaggero sono Biontech-Pfizer e Moderna.

«I dati sulla sperimentazione animale mostrano che la risposta immunitaria è uguale dopo la (seconda) vaccinazione eterologa», ha detto il presidente della Stiko Thomas Mertens a Spiegel. «Adesso bisogna chiarire con dati scientifici quanto sia valida la protezione per l’uomo. Spero che avremo presto dati disponibili» ha proseguito. Il 30 marzo la Commissione permanente aveva consigliato lo stop alla vaccinazione con AstraZeneca sotto i 60 anni di età.

pubblicità

A rendere nota la notizia è stata Deutsche Welle, l’emittente pubblica tedesca di radiodiffusione a livello internazionale. Durante la comunicazione è stata citata una bozza di documento della commissione di esperti che fa riferimento al Robert Koch Institut. In questa vi è la raccomandazione, per quanto concerne la seconda dose di siero da inoculare, di ricorrere a uno dei vaccini mRna, ovvero quelli prodotti da BioNTech/Pifzer oppure Moderna, entrambi approvati per la Germania. Thomas Mertens, a capo della Stiko, ha spiegato al sito web di informazione Der Spiegel, che al momento si può solo ipotizzare che vi possa essere il rischio di una doppia vaccinazione con il vaccino AstraZeneca: "A mio avviso, l'ovvia via d'uscita è non provarlo affatto, ma dare un vaccino a mRNA come alternativa di sicurezza".

La Commissione consiglierebbe infatti la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA messaggero, 12 settimane dopo la prima inoculazione. Il presidente della Stiko ha precisato che i dati sulla sperimentazione animale mostrano che la risposta immunitaria è uguale dopo la seconda vaccinazione eterologa. Ha inoltre aggiunto che “adesso bisogna chiarire con dati scientifici quanto sia valida la protezione per l'essere umano. Spero che avremo presto dati disponibili”.

«Non è irragionevole» l’ipotesi allo studio della commissione vaccinale permanente tedesca di usare un vaccino a Rna come seconda dose, dopo la prima fatta con quello di AstraZeneca. In Gran Bretagna è infatti in corso proprio uno studio che valuta questa diversa modalità, come spiega all’ANSA l’immunologo Giuseppe Remuzzi (nella foto), direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano. «Nel Regno Unito già da qualche mese è stato avviato uno studio su 800 volontari approvato dal comitato etico e dalle autorità sanitarie britanniche, che sta studiando proprio questo - continua l'immunologo -. Stanno cioè confrontando gruppi  dove ad alcuni viene data la prima dose di vaccino AstraZeneca e la seconda di Pfizer, un altro a cui danno la prima con mezza dose di AstraZeneca e la seconda intera e un altro ancora in cui si danno due mezze dosi». Essendo iniziato da qualche mese, secondo Remuzzi «i risultati dovrebbero arrivare nel giro di pochi mesi. Si tratta di una questione di un certo interesse, perchè i vaccini ad Rna inducono una risposta anticorpale diversa da quella dei vaccini a vettore virale, e potrebbe quindi anche emergere che i due tipi di vaccino hanno un’azione complementare. Può darsi che magari anche in Germania decidano di procedere in tal senso all’interno di una sperimentazione».

Intanto su 2,7 milioni di dosi del farmaco inoculate in Germania, sono stati segnalati 31 casi sospetti di trombosi cerebrale dei seni venosi, di cui nove decessi. Secondo gli studiosi, solo le persone più giovani, gli under 60, sarebbero esposti al rischio, già comunque molto basso  Nel dubbio sono state sospese le somministrazioni a Monaco di Baviera e nei land di Berlino e Brandeburgo.

Commenti

I Correlati

Su Lancet i risultati del confronto tra siringa e patch per l'anti-morbillo e rosolia

“Le prove indicano che prendere di mira JN.1 aiuterà a mantenere l’efficacia dei vaccini mentre la SARS-CoV-2 continua ad evolversi”

Cdc, 59 clienti esposte al rischio in un centro Spa

"La scoperta di una zanzara Anopheles sacharovi non deve destare allarme per un possibile ritorno della malaria in Italia in quanto le condizioni socio-economiche e igienico-sanitarie del nostro paese sono certamente molto diverse da quelle del passa

Ti potrebbero interessare

Terapia sperimentata su 6 casi difficili da team italo-tedesco

Studio sui topi, migliore risposta immunitaria

Si tratta della prima terapia a base di CAR-T mirata all’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) approvata dalla Commissione europea per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno una l

Immunoterapia più chemioterapia raddoppia il tasso a lungo termine

Ultime News

I consigli degli ortopedici della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, SITOP

I dati Pharma Data Factory (PDF): nel primo trimestre del 2024 questi indicatori diventano rispettivamente 455,4 milioni di confezioni e 4,6 miliardi di euro

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

Leccese: “Il sintomo più tipico della spondiloartrite assiale è la lombalgia più comunemente nota come mal di schiena”